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Figlio della luna.

Mi sono ispirata all'omonima canzone dei Mecano per questa mia versione di un moon boy maturo e del suo rapporto con il mondo e le persone. Quest'allegoria richiama all'importanza di apprezzare la bellezza della natura, sfuggendo alla routine. La vita è una treno in corsa con delle stazioni. Di volta in volta è necessario aggiungere delle fermate o rallentare il percorso già tracciato. I cavalli sono le ombre degli antenati che vegliano sulla vita di ognuno. Il treno è pesante, lungo, veloce: è l’espressione meccanica dell’uomo stesso. Ogni anno si aggiunge un nuovo vagone di esperienza e serve sempre più energia per muoversi. Le farfalle, invece, simboleggiano contrastivamente la brevità del momento, la leggerezza, i sogni. Il moon boy, affascinato dal volo delle farfalle, viene distratto dalla ferrovia giocattolo, i cui treni in corsa su di essa rappresentano per molti il senso della vita. Nella gerarchia della natura, ciò che per qualcuno vale tutta una vita per altri è solamente un battito d'ali di farfalla.

Materie prime 
I fiori di tiglio, simbolo di fragilità, tenerezza e morbidezza. 

Il muschio, che tra i giapponesi è talvolta strettamente associato a pensieri riguardanti la vita e la morte. Prova di ciò è l'espressione "sotto al muschio", che si riferisce a ciò che attende una persona dopo la morte. Questa espressione codifica inoltre la connessione tra eternità e morte, la tappa umana obbligata, indipendentemente dalla durata del viaggio di ciascuo.

La cornice del quadro è realizzata in abete bruciato, secondo l'antica tecnica giapponese.

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